Schiscetta. Questa parola è ormai entrata nell’uso comune del nostro Paese e, ogni giorno, milioni di italiani la utilizzano. Scopriamo allora la storia e le mille risorse di quella che nel mondo aglosassone viene chiamata lunch box.
Con il termine dialettale “schiscetta”, si indica generalmente il contenitore adatto al trasporto e al consumo di cibi, soprattutto da parte di operai, lavoratori e studenti. Chiamata anche gavetta, marmitta o portavivande, la schiscetta rappresenta la versione lombarda di questo glorioso contenitore di alimenti. Deriva dal termine milanese “schiscià”, ovvero “schiacciare”, dal momento che per essere riposto e conservato è necessario schiacciarlo all’interno del contenitore.
Oggi il termine indica più che altro l’abitudine di portare il pranzo in ufficio, preparato dalla sera prima e poi riposto in questo pratico recipiente, facile da portarsi al lavoro e da utilizzare anche come piatto. Che poi lo si chiami schiscetta – o “lunch box”, all’americana – questo contenitore sembra essere decisamente diffuso negli usi del nostro Paese, tanto che una recente indagine ha valutato che il 24% dei 18 milioni di italiani che fanno la pausa pranzo preferiscono consumare il pasto in ufficio.
Ad utilizzare per primi questo oggetto furono i soldati: la “gavetta”, infatti, era stata creata appositamente per portare il rancio. Poi, secondo la leggenda, la schiscetta fu inventata da un milanese, che rispose alla necessità di portare con sé ogni giorno, andando in tram, il cibo da consumare in maniera pratica e sicura. Una necessità che gli avrebbe fatto aguzzare l’ingegno dopo un incidente verificatosi proprio a bordo di un tram: una brusca frenata del veicolo avrebbe fatto rovesciare la minestra che l’uomo trasportava con sé.
L’idea, quindi, fu quella di disporre di un contenitore a chiusura ermetica e che, possibilmente, conservasse il calore del cibo.
Le prime schiscette fecero la loro comparsa tra gli anni ’50 e gli anni ’60: erano fatte di metallo, e disponevano di più “piani”, in modo da contenere anche più di una portata. La versione più nota – “La 2000” – fu prodotta, su progetto di Renato Caimi, dalla Pentolux, azienda attiva alle porte di Milano, nel 1952. Quel modello è diventato una vera e propria icona del Boom economico italiano, e oggi viene esposta nel Museo del Design presso la Villa Reale di Monza.
Si arriva così ai giorni nostri, che vedono questo pratico strumento ampiamente evoluto e aggiornato. È diventato in alcuni casi perfino oggetto di design, riproposto in ogni forma e colore, e in grado di contenere qualsiasi tipo di cibo grazie anche ai numerosi scomparti disponibili. In questo senso ha influito non poco il porta vivande che viene dal Giappone: il bento, contenitore per alimenti da trasporto che ha la caratteristica di impedire che i sapori delle diverse vivande si mescolino al suo interno. Di plastica o di metallo, la schiscetta 2.0 ormai è disponibile in formato orizzontale e verticale, a tenuta termica e, perfino, collegabili alla porta Usb del Computer.
Come abbiamo visto, la schiscetta rappresenta uno strumento decisamente pratico, in grado di risolvere egregiamente la questione del trasporto del cibo e del suo consumo fuori casa. Ma i suoi meriti non si fermano qui. Questo contenitore, infatti, rappresenta anche il simbolo di un’alimentazione sana e completa, in grado di garantire il giusto apporto di nutrienti nel corso della giornata. Il suo essere multi-tasking, e quindi in grado di portare insieme anche più “piatti” contemporaneamente è una vera garanzia per un’alimentazione bilanciata, che evita il ricorso all’offerta di cibo di locali pubblici.
Al suo interno, dunque, è possibile conservare il giusto apporto di carboidrati (pasta, ma anche riso o legumi), cereali (orzo,farro), insieme alle proteine (carne, pese, uova), il tutto accompagnato da verdure. Parliamo di uno stile di vita qualitativamente migliore, che può essere comodamente gestito programmando di volta in volta gli alimenti e i piatti che si intendono consumare nel corso della settimana. A ciò si deve aggiungere il fatto che un sempre maggior numero di aziende e realtà lavorative mette a disposizione dei propri dipendenti una sala da pranzo accessoriata, dove è possibile anche scaldare le vivande che si sono portate da casa. Un motivo in più per rendere comodo ed efficace l’utilizzo della lunch box.
Esistono molti piccoli accorgimenti utili a gestire al meglio la composizione e l’utilizzo della schiscetta giornaliera. A partire dal condire gli alimenti poco prima di riporli al suo interno, in particolare le verdure, e magari acquistare un contenitore per l’olio da lasciare presso il luogo in cui si lavora. Senza dimenticarsi, se possibile, di aggiungere un frutto fresco di stagione per rendere ancora più ricco l’apporto nutritivo del pranzo.
Un altro consiglio è quello di pianificare i pranzi e quindi la spesa relativa, in modo da disporre sempre delle giuste scorte necessarie e, anche, di cucinare più abbondantemente a casa per poi disporre più facilmente di pietanze da portare in ufficio. E, infine, una curiosità: pare che il piatto preferito dagli italiani da mettere in schiscetta sia l’insalata di riso con tonno e pomodori. Che si trasforma in un consiglio per la scelta di una pietanza ideale (se preparata con prodotti di qualità).
Ci sono diverse considerazioni da fare quando si pensa a cosa portare da mangiare in ufficio. Ecco dunque qualche suggerimento da tenere in considerazione per ottimizzare le scelte.
Partiamo dal pesce: questo tipo di alimento è sconsigliabile solo per il forte odore che potrebbe sprigionare, soprattutto se riscaldato in loco. Lo stesso discorso è valido per i cavoli. È sempre meglio condire le pietanze al momento, evitando soprattutto di utilizzare l’olio al momento della preparazione. Ciò impedirà ad insalate e quant’altro di risultare letteralmente inzuppate d’olio al momento del pranzo.
La pasta è un piatto ideale soprattutto in estate, quando può essere consumata fredda. In inverno, invece, una zuppa tenuta ben sigillata è un’ottima soluzione. E le ricette per la schiscetta da sperimentare sono davvero tante.
In poche parole, la schiscetta è lo strumento ideale per gestire al meglio la possibilità di pranzare comodamente ovunque, soprattutto al lavoro. E allora perché non scegliere questa lunch box eco-friendly? È la soluzione ideale per custodire e trasportare comodamente il pranzo. Si tratta di un prodotto che garantisce benessere e sostenibilità insieme, oltre ad essere infrangibile e particolarmente comodo e versatile grazie ai diversi ripiani interni e alla pratica cinghia che ne garantisce la tenuta. Insomma, il luogo ideale dove riporre il tuo pranzo… in movimento.